di Tiziano Manfredi
Una volta all’anno lo stadio roveretano della Quercia diventa la Scala dell’atletica trentina, uno spettacolo unico per la nostra regione che ci auguriamo di poter gustare anche negli anni futuri. Per ora godiamo di quanto abbiamo visto in questa 47esima edizione. La presenza di Antonietta Di Marrino, stella dell’atletica italiana, a tanti altri campioni che hanno messo in tavola tre nuovi record del Palio. Il più importante il lancio del martello in rosa: Tatyana Lyschenko, campionessa mondiale, che ha scagliato l’attrezzo dalle origini scozzesi a metri 74.13.
La serata inizia con la prima assoluta del martello femminile, in pedana sua maestà la regina di Daegu: Tatyana Lysenko. A controbattere la medaglia d’oro dei mondiali la cubana Yipsi Moreno (campionessa mondiale e medaglia d’argento a Pechino). La russa si impadronisce della gara sin dal primo lancio e mette il suo sigillo nel lancio finale facendo volare il martello a metri 74.13, record del meeting e prestazione di eccellenza mondiale. Di buon livello anche la gara della Moreno che arriva a metri 72.56.
Tatyana Lysenko vince il martello donne (Foto G. Trivani – Sportsemotions.it)
Si aprono le danze delle corse e dopo un ottocento di introduzione ecco un 1500m dove la trentina Eleonora Berlanda (poliziotta che talvolta corre anche per la Querrcia) con la sua corsa leggiadra si piazza al secondo posto (4:21.96) alle spalle di Giulia Viola (4:18.99). La stessa gara al machile vede vincente Maruan Razine (3:43.93).
La seconda grande emozione della serata arriva dagli ostacoli alti femminili. Con falcate agili e passaggoi radenti le due americane Yvette Lewis e Nia Ali danzano tra gli ostacoli concludendo entrambe sotto il tempo del precedente reocrd della manifestazione. Ma il premio se lo porta a casa la Lewis (12.87) seconda la Ali (12.95).
Nel frattempo lo stadio si riempie ed un folto pubblico (più di 3000 spettatori) saluta con affetto e calore la discesa nell’arena del fiore all’occhiello dell’atletica leggera italiana: Antonietta Di Martino, argento ai recenti mondiali coreani. L’impresa,stabilire il nuovo primato del Palio, non è semplice perchè si tratta di battere un 2.00, misura di tutto valore da quando l’atletica mondiale ha deciso di fare le pulizie di casa. Antonietta sale sino a 1.95 e poi chiede di posare i ritti a 2.01 misura del nuovo primato. L’argento di Daegu ci prova, la terza è la prova che appare più convincente, ma purtroppo l’asticella cade
malinconicamente sui sacconi.
La serata inizia a farsi succulenta , ed ecco così al via una seconda new-entry i cinquemila femminili. Secondo nuovo primato della serata che viene portato a casa dalla keniana Prisca Jepletin Cherono (15:14.25) prima su un podio tutto africano. Quinta Silvia Weissteiner che provava a staccare il minimo olimpico (15:32.96). Niente da fare per Silvietta che dovrà riprovarci per guadagnarsi il viaggio a Londra 2012.
Ci si aspettava un attacco al primato di Fiona May nel salto in lungo, invece le possibili protagoniste si sono arenate in vicinanza dell’asse di battuta, vincitrice la bielorussa Nastassia Mirinchyk (6.75) ha lasciato le sue impronte nella sabbia dieci centimetri in meno di Fiona.
Nell’intervallo virtuale tra il primo e il secondo tempo, ricordiamo anche la festa iniziale della esibizione del settore giovanile, della serie: giovani querce stanno crescendo. Al via i 400 metri con il giovane trentino Marco Lorenzi (settimo in 47.72), vince il giro di pista il francese Teddy neal (46.24).Un doppio giro di pista femminile promettente al suono della campanella (poco più di 57″), ma poi la gara perde inerzia e sul traguardo viene vinta dall’inglesina Emma Jackson (1:59.97)davanti alla bielorussa Sviatlana Usovich (2:00.20) e alla keniana Eunice Sum (2:00.25). da segnalare la prova della quattrocentista italiana Marta Milani (2:01.75).Due serie sprint per gli uomini: nella prima quasi tutta italiana vince Jacques Riparelli (10.24). Nella seconda si balla al ritmo jamaicano con Nickel Ashmeade (10.11) davanti al più quotato Michael Frater (stesso tempo) e allo statunitense Lerone Clarke (10.24).Dopo i cento uomini i duecento donne, in seconda corsia l’atleta di casa Martina Giovannetti, per lei il primato stagionale (23.85) e vittoria all’ucraina Mariya Rymyen (22.98).
Ottocento uomini: partenza lenta, gara più tattica che sul ritmo, l’etiope Mohammed Aman, campione olimpico giovanile, se l’aggiudica (1:46.48) davanti al solito noioso keniano, Nicholas Kipkoech (1:46.93). Mentre chiude in 1:47.91 il trentino Giordano Benedetti.
Dalle corse alle pedane per festeggiare tre buoni salti del lituano Povila Mykolatis, che dopo tre nulli iniziali atterra con continuità attorno agli otto metri, miglior salto 8.05. Nel salto con l’asta il tedesco Bjorn Otto conferma il buon momento dei tedeschi in questa specialità, che presentano sia al femminile che al maschile tanti bravi acrobati, e rimane ben presto in gara da solo salendo sino a 5:66.
Di nuovo in pista per uni schiumeggiante 110hs, stavolta si parla americano con Jeff Portere
(13.48) e Tyron Akins (13.50), davanti allo spagnolo Jackson Quinonez (13.55).
La chiusura di serata partono i cinquemila maschili e la gara è subito briosa. Una corsa molto bella davanti con il keniano Joseph Kiplimo che prova a battere sé stesso, ma chiude un pochino sopra (13:15.23) resistendo all’assalto finale del mexicano Joan Luis Barrios (13:15:27). Buone notizie per l’Italia da Maxim Obrubanskyy (13:36.48) un giovane che tra poco dovrebbe diventare italiano a tutti gli effetti.
Quando la kermesse atletica giunge alla fine si può festeggiare l’ennesimo Palio di valore,
come organizzazione, scenario e qualità tecnica.